Gli incassi cinematografici globali del 2023 sfioreranno i 33.5 miliardi di dollari, una cifra nettamente superiore rispetto ai 29 miliardi previsti un anno fa, e ai 32 dell’aggiornamento avvenuto ad aprile. Ma per il 2024 Gower Street Analytics prevede un rallentamento, dopo la crescita progressiva post-pandemica.

Se nel 2019 vennero raccolti 42.3 miliardi di dollari, nel 2020 l’incasso globale è crollato a 11.8 miliardi a causa dei lockdown. Da allora, anno su anno gli incassi sono tornati a crescere: 21.4 miliardi nel 2021, 26 miliardi nel 2022 e appunto 33.5 nel 2023. Nel 2024, si stima un calo a 31.5 miliardi di dollari.

Negli Stati Uniti, in particolare, si potrebbe passare dai 9 miliardi di quest’anno a 8 miliardi (-11.1%). Per contro, il ricco mercato cinese dovrebbe crescere di quasi il 4%, dai 7.6 miliardi di quest’anno a 7.9 miliardi di dollari.

La perdita diventa più sensibile se si confronta con il triennio pre-pandemico, in cui vennero incassati una media di 41 miliardi di dollari in tutto il mondo: parliamo di -20% a livello globale, che salgono a -30% negli Stati Uniti.

Le cause del probabile calo negli incassi

Tutti gli indicatori, finora, hanno mostrato come dopo i lockdown l’interesse nei confronti dell’esperienza cinematografica sia progressivamente tornato nel pubblico di tutto il mondo. Non a caso, il mese di luglio 2023 ha segnato un record storico al box-office globale.

Il problema, nel 2024, non sarà quindi la domanda, ma l’offerta: a causa dei sei mesi di paralisi nella produzione cinematografica per via degli scioperi degli sceneggiatori e degli attori, l’anno prossimo mancheranno letteralmente i film, e in particolare i grandi blockbuster in grado di portare la massa nelle sale. Il calo negli incassi sarà quindi la diretta conseguenza di questi scioperi, un colpo inferto agli studios (che hanno prolungato gli scioperi) ma soprattutto alle catene cinematografiche, già in difficoltà dopo la pandemia. In questo senso sarà interessante vedere le strategie per rimanere a galla che adotterà l’indebitatissima AMC Theatres, la più grande catena cinematografica al mondo (proprietaria anche di UCI Cinemas).

Le possibilità quindi di un ritorno ai livelli pre-pandemici negli incassi sono rinviate al 2025, che si preannuncia un anno veramente ricco di uscite cinematografiche. Non che il 2024 non lo sia, ma il calendario (in particolare quello del primo semestre) rifletterà inevitabilmente la rarefazione nelle produzioni pronte dopo gli scioperi.

Come dimostrano i dati del 2023, ovviamente, le previsioni vanno prese con le molle. Le sorprese sono dietro l’angolo – sia in positivo che in negativo. Gower Street pubblicherà il report con le stime definitive del 2023 tra pochi giorni, in cui analizzerà anche i motivi per cui i dati sono molto più positivi rispetto alle previsioni iniziali. Uno di questi, però, è già noto: l’inflazione, che ha fatto aumentare il prezzo dei biglietti e quindi gli incassi.

Fonte: Screen

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