Jafar Panahi è stato rilasciato dalla famigerata prigione di Evin. Il regista iraniano era stato arrestato all’inizio di luglio, dopo che aveva chiesto notizie sulla detenzione dei cineasti Mohammad Rasoulof e Mostafa Al-Ahmad. Le autorità avevano deciso di riattivare una sentenza di sei anni inflitta nel 2010 assieme a un divieto di lasciare il paese per 20 anni. La sentenza era legata alla sua presenza, nel 2009, al funerale di uno studente ucciso durante la Rivoluzione Verde e al suo tentativo di girare un film ambientato durante la rivolta. Nei mesi scorsi la corte suprema iraniana aveva accettato il ricorso presentato dai legali di Panahi rendendo nulla la sentenza. Il regista sarebbe dovuto essere rilasciato immediatamente su cauzione in attesa di un nuovo processo, ma la cosa non è avvenuta, e per questo qualche giorno fa Panahi era entrato in sciopero della fame.

La notizia del suo rilascio è stata confermata dalla moglie Tahereh Saeidi e dai suoi legali. Il suo avvocato però ha sottolineato:

Sebbene sia felice del suo rilascio, va detto che sarebbe dovuto avvenire tre mesi fa, dopo che la nostra obiezione alla decisione della corte era stata accettata.

Erano mesi che la comunità internazionale, e in particolare il mondo della cultura e del cinema, si era mobilitata in difesa del regista chiedendone la liberazione. Il film Gli orsi non esistono, diretto e interpretato dallo stesso Panahi, era stato presentato a Venezia in assenza del regista.

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