Killers of the Flower Moon, il kolossal da 200 milioni di dollari di budget diretto da Martin Scorsese e prodotto dalla Apple, è nei cinema di tutto il mondo dallo scorso 19 ottobre.

Non è un mistero che, con la pellicola in questione, tanto il regista quanto la casa produttrice stiano puntando anche a ottenere dei riconoscimenti prestigiosi nel corso della stagione dei premi. Parlando di cifre però, Killers of the Flower Moon ha generato finora un box-office globale di soli 120 milioni tanto che a Hollywood ci si sta interrando su una cosa: la pellicola può essere considerata un flop oppure no?

La risposta non è semplice come emerge dall’interessante articolo proposto nelle ore scorse da Variety. A quanto pare a Los Angeles e dintorni ogni addetto ai lavori ha un’opinione differente sulla cosa.

Eric Handler, senior media & entertainment analyst alla Roth Capital Partners, sembra non avere dubbi: la pellicola è un fallimento commerciale ora come ora.

Non vedo come il suo attuale incasso globale possa metterlo in una posizione tale da ottenere un profitto. Dovrà attirare molti nuovi abbonati ad Apple TV+.

Il film, lo ricordiamo per chi non lo sapesse, è difatti arrivato nei cinema statunitensi con la Paramount (la 01 in Italia) ma poi verrà distribuito in streaming esclusivo su Apple TV+.

Eppure, scrive giustamente il magazine di cinema e intrattenimento, se Killers of the Flower Moon fosse stata una produzione di una normale major sarebbe stato sì considerabile come un fallimento commerciale, ma essendo stato finanziato da Apple, la lettura di quanto sta accadendo alle casse dei cinema è differente. Colossi come Apple (o anche Amazon) non vengono giudicate a Wall Street nello stesso modo delle major “normali” e le loro azioni non subiscono particolari contraccolpi nel momento in cui un lungometraggio da loro prodotto non brilla particolarmente al box-office. Multinazionali tech come Apple vengono giudicate sulla base di altri parametri e, proprio per questa ragione, gli stessi contorni del “flop” cinematografico stanno cambiando.

Parlando dell’ultima opera di Martin Scorsese, David A. Gross, a capo dell’agenzia di consulenza cinematografica Franchise Entertainment Research, dice:

Non credo sapremo come andrà a finire per settimane. La vera sfida per il film sarà resistere fino a novembre e poi arrivare a dicembre. Per il resto, non sapremo mai come Apple e le piattaforme di streaming allocano veramente i loro costi di produzione e come collegano il loro reddito da abbonamenti alla produzione. Non sappiamo se stanno ottenendo un aumento degli abbonamenti o se vedono altri benefici di sorta.

In tutto ciò, va anche considerato che, a prescindere da tutto, la Paramount, che si è del tutto defilata dagli aspetti produttivi di Killers of the Flower Moon limitandosi all’accordo distributivo, finirà comunque per guadagnare dal film senza aver corso alcun rischio, così come i cinema, al di là del numero di biglietti staccati.

Chris Randleman, chief revenue officer della catena di cinema texana Flix Brewhouse, spiega infatti:

Killers of the Flower Moon è una grande vittoria su tutta la linea. È un film molto lungo, di tre ore e cinquanta minuti compresi trailer e pubblicità, quindi il fatto che così tante persone lo stiano vedendo al cinema è fantastico.

Bisogna anche considerare una cosa: Apple è una società da tre trilioni di capitalizzazione, quindi qualsiasi sia la cifra che verrà incassata nei cinema da pellicole come Killers of the Flower Moon, Napoleon di Ridley Scott o Argylle di Matthew Vaughn sarà un “di più” che non sarebbe confluito nelle sue casse dal solo streaming.

Stephen Galloway, preside della Chapman University’s film school, spiega con una metafora ironica, ma decisamente adeguata:

Per Apple, produrre un film da 200 milioni di dollari, equivale a una persona che si compra un caffé e lo rovescia per terra. Certo, se fosse un flop, farebbe più che altro dei danni a livello d’immagine.

Galloway non condivide però l’approccio di chi afferma che qualsiasi risultato al botteghino può essere positivo per uno streamer sottolineando come Apple stia spendendo decine di milioni di dollari per far sì che Paramount (e Sony con Napoleon e Universal il prossimo anno con Argylle) distribuiscano – e mantengano – i suoi film nei cinema. Poi spenderanno ancora di più per promuovere i film alla stagione dei premi con le campagne For Your Consideration. Di conseguenza, il punto di pareggio – che sarebbe di 500-600 milioni di dollari per un film di questa dimensione e portata – si sposta sempre più lontano.

Se hai flop [come questo] negli studi tradizionali, qualcuno perde il lavoro. I bilanci vengono esaminati più attentamente. Apple e Amazon stanno imparando queste cose.

Trovate tutte le informazioni sul film nella scheda!

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FONTE: Variety

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