In occasione della classifica ” I 100 più grandi film di tutti i tempi” redatta da Variety coinvolgendo diversi attori e registi, Jason Blum (il fondatore e amministratore delegato della Blumhouse) ha citato La donna che visse due volte. Il capolavoro di Alfred Hitchcock ha come protagonista James Stewart nei panni di ex poliziotto di San Francisco, terrorizzato dalle altezze, che si innamora della donna che deve proteggere.

Ecco le parole del produttore di Get Out e La notte del giudizio:

Quello che ho sempre amato dei film è il modo in cui riescono a impossessarsi del tuo cervello per due ore in un modo che nessun altro mezzo di comunicazione può fare. Non sono mai stato posseduto da dipinti, musica o libri come lo sono stato dai film. E nessun film mi ha posseduto con tanta precisione, maestria e intensità come La donna che visse due volte.  

Il fatto che il film stesso parli di qualcuno posseduto dalla sua strana ossessione lo rende ancora più impressionante. In effetti, una delle cose che ammiro di più tra i registi con cui ho lavorato, che si tratti di Night Shyamalan, Jordan Peele o David Gordon Green, è il modo in cui usano gli strumenti del cinema per mostrare il desiderio di un personaggio, anche (e soprattutto) quando quel desiderio per me è imperscrutabile. Non saprò mai cosa significhi, ad esempio, avere un disperato bisogno di allontanarsi da un fidanzato violento o un disperato bisogno di essere un grande batterista. Ma in L’uomo invisibile e Whiplash, con Leigh Whannell e Damien Chazelle [registi dei rispettivo film] che sfruttano ogni strumento cinematografico a loro disposizione, in qualche modo capisco questo desiderio. Non sono mai stato ossessionato da una bionda gelida e inaccessibile. Ma è, perversamente, questo desiderio che rende La donna che visse due volte, e tutti i migliori thriller, così spaventosi: se il pubblico non comprende i desideri dei personaggi, non sarà terrorizzato dagli spaventosi ostacoli che bloccano la strada verso l’oggetto di quel desiderio. Alla fine di La donna che visse due volte, i desideri si accumulano e sembra che quasi tutti i personaggi siano ossessionati l’uno dall’altro e che nessuno di loro riuscirà mai a soddisfare i propri desideri. Eppure, ogni volta che guardo questo film, il mio desiderio – di commuovermi, di perdermi in un’altra realtà per due ore, di avere paura – è stato soddisfatto meglio che da qualsiasi altro film.

Cosa ne pensate delle parole di Jason Blum su La donna che visse due volte? Lasciate un commento!

FONTE: Variety

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