Star del cinema coreano da oltre trent’anni, Lee Jung-Jae ha raggiunto la popolarità internazionale grazie alla serie Squid Game, dove interpreta Seong Gi-hun.

Questo venerdì, al Festival di Cannes ha presentato invece il suo esordio alla regia, il thriller politico Hunt, che lo vede protagonista nei panni di un agente del National Intelligence Service coreano negli anni ’80, periodo in cui la dittatura militare della Corea del Sud era al suo apice. Quando il suo personaggio e un suo collega ricevono lo stesso incarico, scoprire una talpa nordcoreana all’interno dell’agenzia, verranno gradualmente a conoscenza di oscure verità sul proprio Paese. In un’intervista con The Hollywood Reporterl’attore e il regista ha racconto lo spunto di partenza del film:

Viviamo in un mondo in cui siamo esposti a una tale abbondanza di notizie, fatto che mi ha portato a riflettere su come questo sarebbe stato nella Corea del passato, quando le informazioni si muovevano molto più lentamente ed erano molto più controllate. Il mio Paese nei primi anni Ottanta era molto diverso da quello di oggi: all’epoca, tutte le informazioni importanti erano strettamente controllate e filtrate dalle autorità governative. Ho pensato che un film che delinea questo contesto avrebbe offerto agli spettatori l’opportunità di riflettere sul periodo in cui stiamo vivendo.

[Infatti] sebbene l’abbondanza di notizie oggi abbia dei vantaggi, le persone sono sommerse da queste e, a causa delle fake news, non sanno di cosa fidarsi. Spesso mi chiedo come questi problemi influenzino i miei valori e i miei pensieri, e come io riesca a discernere il vero e il reale, questione all’origine di molti scontri e diverbi tra gruppi differenti. Queste idee mi hanno ispirato a scrivere la sceneggiatura di Hunt. Avevo qualche timore che potesse diventare un film troppo orientato al messaggio e troppo predicatorio, quindi ho usato il genere dell’action spy story per assicurarmi che avesse una forte dimensione d’intrattenimento.

L’attore ammette poi che il successo mondiale di Squid Game lo ha “influenzato moltissimo” in quanto:

Personalmente mi ha reso più cauto nella scelta dei progetti e penso che abbia anche aperto ulteriormente le porte dei contenuti coreani al pubblico internazionale. Sento che devo essere un po’ più selettivo e lavorare ancora più duramente per sfruttare al meglio questa opportunità.

La serie è stata rinnovata per una seconda stagione, che però non arriverà prima del prossimo anno. A riguardo, Lee Jung-Jae, rivela di “avere piena fiducia che [Hwang Dong-hyuk, ideatore e regista] scriverà una grande storia per la nuova stagione, che aspetto con ansia insieme a tutti gli altri“.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

FONTE: THR

I film e le serie imperdibili

Classifiche consigliate