Alcune delle più grandi compagnie statunitensi hanno deciso di fare dei passi concreti per schermarsi a tutti gli effetti da ChatGPT, il chatbot basato su intelligenza artificiale e apprendimento automatico sviluppato da OpenAI.

Stando a un’indagine di Oliver Darcy, compagnie come New York Times, Disney, CNN e Reuters hanno aggiunto del codice ai loro siti per evitare che GPTbot passi al setaccio i loro contenuti. Anche giornali come Bloomberg, Washington Post, Atlantic, Axios, Insider, ABC News, ESPN e Gothamist sono in procinto di prendere delle precauzioni simili.

La notizia arriva mentre diverse compagnie stanno già prendendo in considerazione di entrare in causa con OpenAI per violazione di copyright, come il New York Times, ma non solo. La comica Sarah Silverman e gli autori Christopher Golden e Richard Kadrey hanno già intrapreso delle azioni legali contro OpenAI con una citazione in giudizio per violazione di copyright.

Per la Disney, invece, si tratta di un momento ironico. Mentre la compagnia si prepara a prendere delle azioni per evitare che l’intelligenza artificiale svisceri le sue proprietà, a Hollywood la Writers Guild of America e SAG-AFTRA sono in contrasto con le grandi major proprio per una regolamentazione sull’uso dell’intelligenza artificiale.

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