Scritto e diretto da Richard Curtis, Love Actually è una delle commedie sentimentali delle feste più amate degli ultimi 20 anni e il suo creatore è tornato spesso e volentieri a discutere dell’eredità della pellicola.

Un’eredità, quella di Love Actually, che per ammissione dello stesso Richard Curtis è fatta anche di battute ormai datate, espressione con cui, convenzionalmente, vengono indicati quei passaggi di film, serie Tv o libri basati su una comicità che, secondo alcune persone, non è più accettabile.

Una questione che è recentemente riemersa nel momento in cui il regista e sceneggiatore è stato intervistato dalla sua figlia ventottenne Scarlett al The Times and Sunday Times Cheltenham Literature Festival.

Nello specifico, ha interpellato suo padre in merito alle “crescenti critiche riguardo al modo in cui i tuoi film trattano le donne e le persone di colore”.

Afferma Curtis che:

Mi sarebbe piaciuto essere un po’ più avanti coi tempi. Immagino che arrivando da una scuola e da un gruppo di amici universitari molto poco diversificati, ho pensato che non avrei saputo come scrivere quelle parti. Sono stato solo stupido e ho sbagliato a riguardo. Avevo l’impressione che io, il mio direttore del casting e i miei produttori non guardassimo oltre certe questioni.

Poi, nello specifico di Love Actually, parla delle battute relative al peso di Natalie, il personaggio interpretato da Martine McCutcheon:

Ricordo quanto sono rimasto scioccato cinque anni fa quando Scarlett mi ha detto: “Non puoi più usare la parola grassa”. Wow, aveva ragione. Per la mia generazione chiamare qualcuno cicciottello era divertente e in Love Actually c’erano battute su questa cosa. Battute che non sono più divertenti.

Giusto un anno fa, Richard Curtis aveva spiegato che, avendo la possibilità di tornare indietro nel tempo per aggiustare delle cose in Love Actually, avrebbe aggiunto una maggiore diversità (ECCO I DETTAGLI).

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FONTE: The Times

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