Nel novero dell’innegabile successo critico e commerciale ottenuto da Oppenheimer, le uniche “note stonate” riguardano tutto quello che collega, in un modo o nell’altro, il film al Giappone. Ricordiamo infatti che, per ovvii motivi, la pellicola di Christopher Nolan non è uscita nella nazione che, nel 1945, è stata colpita dalle Little Boy e Fat Man e che alcuni, come ad esempio Spike Lee, pur lodando il lungometraggio hanno detto che, secondo loro, si sarebbe dovuto dedicare del tempo anche al mostrare i devastanti effetti delle bombe atomiche sulle città di Hiroshima e Nagasaki.
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Parlando con Variety, Christopher Nolan ha difeso la sua scelta spiegandone le motivazioni che si basano sul fatto che l’intera vicenda è vissuta dal punto di vista di Oppenheimer che ebbe modo di scoprire la cosa come le altre persone:
Il film presenta l’esperienza di Oppenheimer in modo soggettivo. È sempre stata la mia intenzione attenermi rigidamente a questo presupposto narrativo. Oppenheimer ha appreso della bomba allo stesso tempo del resto del mondo. Volevo mostrare qualcuno che sta iniziando a comprendere più chiaramente le conseguenze involontarie delle sue azioni. Era più una questione di ciò che non mostro chedi ciò che mostro.
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FONTE: Variety
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