Cry Macho, il nuovo film diretto e interpretato da Clint Eastwood, è nei cinema americani – e in streaming su HBO Max – dallo scorso 17 settembre. Qualche giorno fa vi abbiamo fatto leggere qualche estratto dalle poco lusinghiere recensioni americane: in quei giorni la media di valutazioni positive indicata da Rottentomatoes era intorno al 52%, ora è salita a 55%, ma non si può certo dire che quest’ultima fatica diretta dal leggendario autore statunitense sia stata accolta con calore.

Qualche ora fa, su Facebook, anche un noto collega di Clint Eastwood, Paul Schrader, ha detto la sua su Cry Macho. Il regista del recentissimo Il collezionista di carte (LEGGI LA NOSTRA RECENSIONE) scrive:

Posso apprezzare l’inclinazione a concedere una giustificazione a Clint Eastwood, ma da quando, dal giorno in cui è uscito Lo sport preferito dall’uomo di Howard Hawks, un importante regista americano non faceva un film così mal riuscito come Cry Macho? Un fallimento in ogni ambito: sceneggiatura, illuminazione, location, set, oggetti di scena, guardaroba, casting. Per un un attimo, all’inizio, Eastwood usa un’inquadratura da sotto un’auto di uno stivale che colpisce il terreno e ho pensato “Grandioso, vuole sfottere la stilizzazione del macho nei film western” ma quella è stata anche l’ultima composizione degna di nota del film. Certo, Clint si concede di cavalcare qualche cliché sulla futilità del machismo che hanno un qualche valore solo perché è un rattrappito Dirty Harry a dar loro voce. Sono personaggi che fanno delle riflessioni che potevano andar bene 30 anni fa. Sembra di ascoltare un criminale ce si scusa coi familiari delle sue vittime sperando che il giudice possa dargli una sentenza più morbida.

 

 

Nella storia, Clint Eastwood veste i panni di una ex star di rodeo diventato poi un fallito allevatore di cavalli che, nel 1978, accetta un lavoro da un ex capo che lo incarica di riportare a casa suo figlio, lontano dalla sua madre alcolizzata. Durante il loro viaggio dal Messico rurale al Texas, i due si ritroveranno a dover fare i conti con delle sfide impreviste e il disincantato e stanco cavaliere potrebbe trovare una possibilità di redenzione insegnando al ragazzo cosa significhi davvero essere un brav’uomo.

L’ultimo film diretto da Clint Eastwood, Richard Jewell, è uscito nei cinema italiani il 16 gennaio del 2020. Il lungometraggio in questione è stato preceduto, nel 2019, da Il corriere – The Mule anche interpretato dal gigante del cinema americano.

La pellicola è prodotta da Al Ruddy e Jessica Meier insieme a Tim Moore e alla Malpaso di Eastwood. N. Richard Nash, autore del romanzo Cry Macho, ha lavorato anche alla sceneggiatura insieme a Nick Schenk (già responsabile degli script di altri due film del regista, Gran Torino e Il corriere – The Mule).

Cosa ne pensate delle parole di Paul Schrader? Ditecelo nei commenti!

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