Con l’uscita di Napoleon il regista Ridley Scott ha partecipato attivamente alla campagna stampa per lanciare il film, rilasciando dichiarazioni di forte impatto come suo solito. Scott non uno che le manda a dire, e in particolare in un profilo pubblicato dal Times il regista britannico ha parlato a ruota libera affrontando gli argomenti più disparati, dalla durata dei film che il pubblico è disposto a reggere al cinema alle critiche degli storici, passando per l’intelligenza artificiale e le dichiarazioni di Scorsese sul tempo che passa…

La telefonata di Stanley Kubrick

Ridley Scott ricorda quando Stanley Kubrick (che a lungo lavorò a un film su Napoleone) lo chiamò: “Mi telefonò quando uscì Alien. MI disse ‘Sono Stanley Kubrick’, e io risposi: ‘Ma smettila!’ lui disse: “No, sono davvero Stanley Kubrick! Ho appena visto Alien – come hai tirato fuori quella creatura dal petto di quel tizio?!”

Il pubblico non può reggere più di tre ore al cinema

Napoleon dura 2 ore e 38, ma la versione streaming durerà almeno un’ora in più: “Il pubblico cinematografico può reggere più di tre ore? Invece, la lunga durata è perfetta per lo streaming. Si può mettere in pausa, andare a prendere una birra e ripartire.” E sulle scene aggiuntive che potremmo vedere: “Sono ossessionato dal fatto che Napoleone avesse le emorroidi. È come avere l’emicrania, ma al sedere! Non mi è mai capitato, ma immagino sia difficilissimo per un cavaliere”.

La risposta di Ridley Scott alle critiche degli storici

In relazione a quelle che possono essere giudicate inesattezze storiche, Scott risponde con totale franchezza. Per esempio, sul fatto che Kirby abbia 13 anni meno di Phoenix nonostante Giuseppina fosse sei anni più grande del marito: “Non penso abbia importanza. Non mi è mai capitato, ma lo vedo spesso: donne mature con uomini immaturi”. Le cannonate alle Piramidi? “Non ho idea se lo abbia fatto davvero o no, ma era un modo rapido per mostrare che aveva conquistato l’Egitto”. E ancora: “Come tutta la Storia, è stata riportata. Muore Napoleone, dieci anni dopo qualcuno scrive un libro. Poi qualcun altro lo legge, ne scrive un altro, e 400 anni dopo questi libri di storia sono pieni di invenzioni. Quando ho qualche problema con gli storici rispondo loro: ‘Scusa, amico, ma eri là? No? Beh, allora stai zitto'”

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L’età che avanza

A 85 anni, Scott sembra inarrestabile, come dimostra la mole di lavoro che porta avanti: “Il mio piano è non avere piani. Dal Gladiatore ho girato 19 film: sono molto impegnato”. E così, risponde a chi come Martin Scorsese teme di non avere più tempo: “Beh, da quando lui ha iniziato a girare Killers of the Flower Moon ho fatto quattro film. Non penso alla morte, mi alzo la mattina e dico: ‘Grande! Un altro giorno di stress!'” Scott sta terminando le riprese del suo prossimo film, Il Gladiatore 2 con Paul Mescal, e intanto già lavora ai due film successivi: un western e un film sulle banche. “Lavoro pensando sempre a tre, quattro film dopo”.

L’intelligenza artificiale

Avendo diretto Blade Runner, Ridley Scott può dire di essere stato uno dei primi registi a trattare il tema dell’Intelligenza Artificiale: “È una visione molto sofisticata del futuro possibile. È un film che ci dice che l’intelligenza artificiale prova delle emozioni”. Il regista è convinto che questa tecnologia abbia avuto un reale impatto sull’industria, nonostante gli scioperi abbiano messo al centro del dibattito questo tema: “Non l’abbiamo ancora percepito. La mia preoccupazione vera è quella di metterci in mano a persone totalmente prive di coscienza. Sai bene di chi parliamo – così ricche da non pensarci nemmeno – stiamo già sperimentando crisi globali, eppure queste persone non si assumono responsabilità”.

Nel cinema mancano le sfumature, nella televisione no

Secondo Scott, il cinema moderno manca di sfumature, perché è fatto per un pubblico cresciuto con i supereroi: “Nella tv, invece, qualcosa sta cambiando. Devo sempre andare a dormire con una favola della buona notte, e quindi guardo sempre qualcosa in tv. Poco a poco, mi rendo conto che la televisione offre sempre più storie interessanti, non i soliti che salvano il mondo. Non sono il tipo che ama i supereroi.

È troppo tardi per l’Oscar

Infine, Ridley Scott non si preoccupa più di tanto di non aver mai ricevuto un Oscar: “È un po’ tardi ormai. Mi interessa più lo stare fisicamente bene per poter reggere ciò che sto facendo, quindi la mia salute è ben più importante di un fottuto gong”

Trovate tutte le notizie su Napoleon nella nostra scheda.

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