Dopo i deludenti risultati ottenuti da The Amazing Spider-Man 2 la Sony, come noto, ha deciso di rilanciare completamente la saga cinematografica del popolare supereroe della Marvel e ha deciso di farlo in una maniera decisamente inattesa: con un accordo che ha portato all’inserimento di Peter Parker nel Marvel Cinematic Universe di Kevin Feige and co.

Ma come si è giunti a questa partnership letteralmente epocale fra la Casa delle Idee e la major che, da qualche decennio, detiene i diritti di sfruttamento cinematografico di Spider-Man? A rivelare un piccolo dettaglio della cosa è Paul Sarker, ex avvocato della Marvel, in un ask me anything su reddit.

Il legale spiega:

Si tratta di una domanda molto interessante, una per la quale forse realizzerò una puntata di Better Call Paul se si potrà fare. Avevo lavorato un po’ a quest’operazione prima di lasciare la Marvel e non posso dire con certezza quando sono cominciate le discussioni in materia. All’epoca, la Sony stava tentennando un po’ per via di The Interview, dei leak delle e-mail e di tutta la faccenda con la Corea del Nord, tutti fattori che potrebbero aver aiutato a far partire le conversazioni. Ma penso che entrambe le parti fossero perfettamente consapevoli del potenziale di questa collaborazione.

Quello citato da Sarker è il ben noto attacco di cyberwarfare ai computer della divisione statunitense della Sony fatto dai nordcoreani come rappresaglia all’uscita del film The Interview, la commedia con Seth Rogen e James Franco che metteva in ridicolo la figura del dittatore nordcoreano Kim-Jong Un.

Qua sotto trovate un po’ di articoli riepilogativi sulla vicenda:

Trovate tutte le informazioni sull’ultimo film di Spider-Man nella nostra scheda del film!

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