Ambientato durante la prima parte della Guerra di Corea (all’inizio degli anni Cinquanta del secolo scorso), il film fa riferimento all’episodio della Battaglia del bacino di Chosin, e alla resistenza di un gruppo di soldati cinesi in inferiorità numerica e disarmati. La guerra viene generalmente considerata dagli storici occidentali come una sconfitta per la Cina, ed ebbe come risultato la divisione della penisola coreana tra Corea del Nord e Corea del Sud.
Uscito il 30 settembre, The Battle at Lake Changjin ha dominato la classifica durante le festività nazionali, uscendo in un numero record di sale, ed è riuscito a stabilire il record nonostante la pandemia stia ancora colpendo aree del paese dove sono state reintrodotte alcune restrizioni. Per sostenere il successo della pellicola, sono state organizzate comitive di lavoratori e scolaresche.
Ad oggi, il box-office cinese nel 2021 ha totalizzato 6.8 miliardi di dollari: il miglior risultato al mondo, anche se in calo del 25% rispetto al 2019. Il secondo incasso dell’anno è Hi, Mom, con 822 milioni di dollari, e No Time to Die con 735 milioni di dollari.
Recentemente è stato varato un nuovo piano quinquennale di investimenti nel campo dell’industria cinematografica. Verranno costruite migliaia di altre sale in tutto il paese, e verrà offerto il sostegno economico a pellicole che “evidenzieranno lo spirito nazionale Cinese e l’estetica orientale”, promuovendo “il partito comunista, la madre patria, il popolo e gli eroi in modo da portare avanti i geni e il lignaggio del partito”. Il Global Times ha scritto recentemente che il successo di The Battle at Lake Changjin dimostra che il pubblico ama tematiche mainstream, patriottiche e pro-comuniste.
Fonte: Variety
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