Nelson Peltz, miliardario a capo del Trian Group e azionista attivista, torna all’attacco della Disney, e stavolta con il sostegno ancora più diretto da parte del disoccupato Ike Perlmutter.

Un azionista attivista (in inglese “activist shareholder”) usa la propria quota azionaria in un’adienza per fare pressione sul management in maniera pubblica. L’anno scorso Peltz aveva ricevuto l’appoggio dell’ex chairman della Marvel per una tentata (e fallita) azione per ottenere un posto nel consiglio di amministrazione della Disney. Quest’azione portò al licenziamento di Perlmutter: a febbraio, Peltz dichiarò di aver deciso di deporre l’ascia di guerra e di osservare con attenzione il CEO Bob Iger, tifando addirittura per lui nella riorganizzazione dell’azienda basata sul taglio dei costi e su migliaia di licenziamenti.

A quanto pare, la tregua è finita: qualche settimana fa Peltz ha rivelato di essere nuovamente intenzionato a ottenere non uno, ma più posti all’interno del consiglio di amministrazione della Disney, e ora il Wall Street Journal rivela che per fare ciò si è avvalso del sostegno proprio di Perlmutter e del suo imponente pacchetto azionario.

Fino a qualche mese fa il Trian Fund Management possedeva circa 9 milioni di azioni della Disney, che ora sono volate a 33 milioni, la maggior parte delle quali provenienti proprio da Perlmutter (che le aveva acquisite come parte del suo compenso per la vendita della Marvel nel 2009, senza però ottenere un posto nel consiglio). Attualmente le azioni Disney valgono circa 80 dollari ciascuna, decisamente meno di quanto valevano a marzo del 2021, quando toccarono i 200 dollari. Ecco quindi che Peltz e Perlmutter pretendono un nuovo intervento da parte del management della Disney per tagliare i costi e far così acquisire nuovamente valore alle loro azioni.

Spiega Perlmutter al WSJ:

Mentre ero un dipendente Disney, non mi sentivo a mio agio a esprimere pubblicamente le mie opinioni sulla compagnia e le sue prestazioni. Avendo un grande interesse economico nel successo della Disney, non posso più guardare l’azienda sottovalutare così il suo grande potenziale.

L’ottantenne Perlmutter dice di non volere un posto nel consiglio di amministrazione, ma lui e Peltz vogliono che la Disney riduca le spese generali, abbassi gli stipendi dei dirigenti e inserisca alcune persone di Trian nel consiglio: uno di questi sarebbe per Peltz (già direttore esecutivo di colossi come Wendy’s, Sysco e Madison Square Garden Company, e azionista di Pepsi, Kraft, Heinz, Cadbury etc). Che stavolta, spalleggiato dall’enorme potere azionario di Perlmutter, potrebbe davvero farcela.

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