Il 2023 sta per terminare con una notizia che potrebbe segnare l’intero 2024, quella cioè di un ennesimo passo verso il consolidamento nelle grandi conglomerate media: Warner Bros. Discovery e Paramount Global stanno meditando una fusione dei propri asset.

Le trattative

Deadline e altri trade confermano l’indiscrezione di Axios secondo cui martedì a New York City c’è stato un incontro tra David Zaslav, CEO di WBD, e Bob Bakish, CEO di Paramount Global, per discutere la possibilità di un accordo. Zaslav ha discusso anche con Shari Redstone, la cui famiglia controlla una porzione importante di Paramount attraverso la loro National Amusements Inc, e avrebbe anche avviato i contatti con le banche.

Combinare le due aziende creerebbe un gigante nelle cui mani si concentrerebbe moltissimo potere nel mondo dei media: parliamo di studi cinematografici come Warner Bros. Pictures e Paramount Pictures, numerosi canali televisivi tra cui HBO, CNN e CBS, piattaforme streaming come MAX e Paramount Plus, canali via cavo e altro ancora. È altamente improbabile che una fusione possa ottenere il via libera dall’antitrust, e comunque un accordo prevederebbe la cessione di alcuni asset fondamentali. Tuttavia, sembra che il management della Warner veda spiragli di fattibilità grazie al fatto che la major non possiede un canale tv broadcast grande come la CBS (tuttavia possiede un canale di notizie, la CNN, che creerebbe un conflitto con CBS News).

paramount pictures

La situazione della Paramount

Il destino della Paramount è da tempo sotto l’occhio degli analisti, dopo che negli ultimi vent’anni ha subito continui mutamenti. Nel 2006 Viacom e CBS si sono scorporate, per poi tornare a fondersi ufficialmente nel 2019 e trasformarsi nel 2022 in Paramount Global. Le lotte intestine tra la famiglia Redstone e gli azionisti hanno impedito alla major di rinnovarsi veramente e di affrontare con prontezza il crollo della televisione via cavo e del mercato pubblicitario televisivo e l’ascesa dello streaming, e così negli ultimi anni il gigante ha perso molto valore in borsa e sul mercato. Ad oggi l’azienda viene valutata una decina di miliardi di dollari, più quindici miliardi di dollari di debito, anche se possiede asset (e proprietà intellettuali) dal grande potenziale. Nelle ultime ore è stata anche diffusa la notizia che National Amusements Inc. sarebbe pronta a vendere BET Media, che include i canali televisivi BET e VH1. Solo qualche settimana fa aveva ceduto Simon & Schuster.

Le alternative della Paramount

Da più parti si suggerisce a Redstone di cedere le quote di National Amusements, o addirittura vendere l’azienda, e lasciare Paramount Global. Appare evidente che nel corso del prossimo anno qualcosa accadrà. A inizio dicembre sono state diffuse voci sulla possibilità che la Skydance di David Ellison acquisisse il controllo di Paramount Global (con cui produce diversi film, tra cui i recenti episodi di Mission Impossible), mentre anche il fondo di private equity RedBird Capital avrebbe mostrato interesse.

C’è poi il capitolo Comcast: da tempo infatti si discute della possibilità che il CEO Brian Roberts sia interessato agli asset Paramount, ma anche in questo caso un accordo porterebbe non pochi problemi di antitrust, vista l’impossibilità che una eventuale conglomerata possa includere i canali broadcast NBC e CBS. Comcast, comunque, ha da poco ricevuto un’iniezione di svariati miliardi di dollari dalla Disney dopo aver ceduto le sue quote di Hulu

warner bros. studios

La situazione di Warner Bros. Discovery

Warner Bros. Discovery è a sua volta il frutto di una fusione tra gli asset WarnerMedia e il gigante Discovery, da cui proviene proprio Zaslav. Quest’ultimo ha sempre mostrato un certo interesse per le acquisizioni, ma non potrà fare alcuna mossa strategica fino all’8 aprile del 2024, quando scadranno i due anni dall’accordo di fusione in cui, per regolamento, Warner Bros. Discovery non può modificare il proprio portfolio.

La major ha un grosso peso sulle spalle: un debito da decine di miliardi di dollari dovuto alla fusione, che Zaslav sta cercando di alleggerire con tagli alla spesa (e al personale). Le malelingue (spesso, però, bene informate) ritengono che il CEO stia soltanto dando una lucidata all’azienda prima di venderla di nuovo, e c’è chi dice che punti a Comcast (che ha un’affinità notevole con WBD: le attrazioni nei parchi Universal lo dimostrano).

Il fattore tempo

Per entrambe le major il tempo stringe, visto il crollo sempre più rapido della televisione lineare e la stretta sempre più evidente della Silicon Valley su Hollywood: il 2024 potrebbe essere l’anno della svolta per entrambe. Le discussioni trapelate oggi non si tradurranno per forza in un accordo, e se anche lo faranno, ci vorrà molto tempo perché ciò si concretizzi. Quello che è improbabile è che Paramount si limiti ad “alleggerirsi” vendendo solo degli asset (la CBS?) a Warner Bros. Discovery, che con il debito che ha difficilmente convincerà gli azionisti a farne altro per una acquisizione.

Vi terremo aggiornati!

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