Durante un’intervista con Vanity Fair, Matt Damon è tornato a parlare della sua esperienza sul set di Will Hunting – Genio ribelle, ricordando il tempo trascorso con il compianto Robin Williams.
L’attore ha raccontato nello specifico di essere rimasto stupito da una battuta improvvisata dall’attore:
“Robin doveva aprire la porta, uscire e trovare questa lettera. Ero proprio accanto a Gus [Van Sant, il regista], accanto alla cinepresa, perché volevamo dare l’impressione che stesse ascoltando la mia voce. Dicevo: ‘Sean, se dovesse telefonare il professore per quel lavoro, gli dica solo: ‘Spiacente, dovevo occuparmi di una ragazza”. Nella sceneggiatura c’era scritto che doveva prendersi un momento di silenzio e rendersi conto che me ne ero andato“.
Ha poi aggiunto: “In pieneo stile Robin girammo 60 ciak, lasciamo la cinepresa in funzione e lui usciva in continuazione da quella porta. Faceva qualcosa di diverso ogni singola volta. Quando disse: ‘Quel figlio di putt*na, mi ha fregato la battuta’, afferrai Gus per le spalle e lo sentii agitarsi, lo sapeva anche lui. Ci dicemmo: ‘Caz*o, che battuta. Perché non ci abbiamo pensato prima?’“.
Ecco la chiacchierata di Matt Damon in compagnia di Ben Affleck per Vanity Fair:
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