Ricorderete che, a dicembre del 2020, Wonder Woman 1984 ha inaugurato il modello distributivo che la Warner Bros avrebbe poi adottato per tutti i film del catalogo del 2021. In base a quanto disposto dallo studio – e limitatamente al mercato nordamericano – tutti i film sarebbero arrivati contemporaneamente al cinema e in streaming su HBO Max.

Una strategia, questa, che ha generato non pochi grattacapi alla Warner. Ricordiamo, in tal senso, il divorzio con Christopher Nolan, avvenuto perché il regista non sposava minimamente la ratio di questo modello (ECCO I DETTAGLI), e il tira e molla con Denis Villeneuve per la distribuzione di Dune. Il regista del kolossal tratto dal libro di Frank Herbert puntava all’esclusiva cinematografica e, alla fine, è giunto a una sorta di compromesso con la Warner che ha portato in pompa magna Dune al festival di Venezia per poi farlo debuttare nelle sale internazionali a metà settembre, con circa 4, 5 settimane di anticipo rispetto alla release ibrida cinema/streaming statunitense.

Ora però, dalle pagine del LA Times, è il produttore di Wonder Woman 1984 Charles Roven a riflettere, a latere, su questo modello distributivo e il giudizio non è dei più lusinghieri:

A Patty Jenkins, Gal Gadot e al sottoscritto venne chiesto se avremmo supportato la release ibrida in day-and-date di Wonder Woman 1984 quando eravamo nel picco del COVID e la pellicola era già pronta da un anno. Davanti a noi avevamo due opzioni: o uscire in contemporanea su HBO Max o aspettare fino a dicembre del 2021. E abbiamo accettato senza sapere che, però, quello sarebbe stato il modello distributivo di tutto il 2021. Dal mio punto di vista, credo che anche alla Warner Bros siano consapevoli che la cosa non ha funzionato. Ci sono alcuni film grandiosi, e personalmente penso di aver prodotto uno di questi, The Suicide Squad – Missione suicida di James Gunn. Ha avuto un box office ridicolo rispetto a quanto fatto su HBO Max e penso che sia stata un’occasione persa. Ora sembrano aver accantonato il tutto e non solo perché i filmmaker non erano felicissimi della cosa, ma anche perché gli stessi studios hanno realizzato che stavano mettendo un limite alle loro entrare. Spider-Man non avrebbe fatto i soldi che ha fatto se fosse uscito anche in streaming.

Trovate tutte le informazioni sul film nella nostra scheda.

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