La recensione di Aggro Dr1ft, il film di Harmony Korine presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia

Aggro Drift è un’idea, un concetto di cinema, e come tale va valutato. Non si può quindi utilizzare l’usuale criterio di analisi: quello che osserva l’armonia tra le parti del racconto, il senso della trama, le soluzioni espressive ed emotive adottate. Il nuovo film di Harmony Korine è solo stile che parla di uno stile. Pura estetica. Tutto ciò che è narrativo è fatto appositamente per aderire a quello che è considerato il peggio, il punto zero, del racconto.

La trama è minimale quanto il nome del suo protagonista: Bo. Un assassino. Ama la sua famiglia. Vuole libertà e amore. Il suo mestiere lo richiama in azione dopo ogni missione come in un loop. Deve uccidere su commissione, è il migliore per farlo. Percepisce che c’è della magia nel mondo, non la vede ma si sa far guidare da essa. Questa magia ha la forma di un demone (simile al Balrog del Signore degli Anelli)...