La recensione di Avatar 2: La via dell’acqua, al cinema dal 14 dicembre

Avatar è stato il primo film di una nuova tipologia, dotato di nuove tecnologie che tutti avrebbero usato, di un diverso sfruttamento dei “mondi altri” e pensato per conquistare il pianeta, non solo la sua parte occidentale ma tutto, puntando su valori universali e minimi comun denominatori. Sono passati 13 anni e ora Avatar: La via dell’acqua (che chiameremo Avatar 2), immaginato esattamente come il primo, con la stessa scansione, il medesimo villain ma potenziato e più personaggi da gestire (non è l’avventura di un singolo ma di una famiglia allargata), sembra l’ultimo film di quest’era. La Cina ha chiuso le porte a Hollywood che oggi non pensa più i film per il mercato asiatico. Rivedere ancora una volta quel tipo di legami famigliari fondati sulla dicotomia tra rispetto e sfrontatezza, quel tipo di animismo e i personaggi doppi che stanno da entrambi i lati dello schieramento, fa pensare a cosa è stato i...