Si può fare un gioco divertente guardando Blue Beetle: la conta delle somiglianze. Per capire che cosa sia nell’animo questo film bisogna osservare tutti gli elementi visivi e narrativi che derivano da altre storie. Perché il nuovo film dell’universo DC (che non apre il nuovo arco narrativo, ma ne introduce il primo personaggio) è scritto trovando il minimo comune denominatore tra i cinecomic degli ultimi 20 anni.

Blue Beetle parte bene e man mano discende nel più generico dei cinecomic per famiglie. La sua idea migliore sta proprio nelle prime scene: Jaime Reyes si è appena laureato al college ed è di ritorno a Palmera City, la sua città natale. Si scopre chi è il personaggio a partire dalla sua casa, uno dei temi che il film si dimenticherà per tornarci poi goffamente e con troppa retorica sul finale. 

Lì infatti lo attende la sua famiglia ruvida e focosa. Volti e corpi lontani da quelli delle star, persone normali opposte ai modelli patinati e attraenti del supereroismo ameri...