La grande coproduzione tedesco britannica funziona solo per il 50%. Ognuno dei due paesi ci mette una star, la più internazionale che ha. Per la Germania Daniel Bruhl, per il Regno Unito Emma Watson. I due interpretano una coppia di amanti tedeschi nel Cile della transizione da Allende a Pinochet, in una prima parte che non riesce mai a rendere invisibile il suo intento didascalico, così convinta di trovare una sincerità convincente nelle scene più abusate da infastidire. Le proteste, la vita difficile, l’amore che tiene duro mentre il mondo fuori sta cambiando, tutto grida ingenuità provinciale nel credersi al medesimo livello delle grandi ricostruzioni o anche dei film sinceramente locali (vedasi qualsiasi film in costume di Larrain), lasciando emergere ogni difetto, come l’uso spregiudicato della lingua (i due parlano inglese con tutti e tutti in Cile parlano inglese con loro ma ogni tanto infilano delle parole in spagnolo con un fastidioso effetto straniante).
Per fortuna a metà ir...
Con una prima parte ingenua e provinciale e invece una seconda di genere più appassionante e centrata, Colonia è un prison movie godibile solo a metà
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