La recensione di Cratere, disponibile su Disney+ dal 12 maggio

In un futuro non troppo lontano l’umanità avrà colonizzato la Luna e altri pianeti, dividendo la popolazione in base alle diverse possibilità economiche degli individui: gli operai e le loro famiglie sulla Luna (una colonia di modesta fattura) mentre i più fortunati vivono su Omega, un pianeta che solo a dirlo sanno tutti che è il migliore (non si sa bene perché, non si vede mai, bisogna fidarsi e basta). Questa è più o meno la premessa narrativa che si desume da Cratere, un film per famiglie pieno di buoni sentimenti e una retorica melensa, trita e ritrita, succube del fascino di Interstellar (quanto prova ad emularne la dinamica…) ma banale in ogni sua svolta, battuta o personaggio.

I protagonisti sono cinque pre-adolescenti che vivono sulla Luna da tutta la loro vita. Uno di loro, Caleb (Isaiah Russell-Bailey) è orfano di un minatore lunare e, in quanto tale, ha diritto ad essere trasferito su Omega. Andare su Omega sig...