Encanto, la recensione

C’è una concentrazione anche più forte del solito sul messaggio in Encanto. Una concentrazione così forte che schiaccia il resto e sul cui altare un po’ tutto è sacrificato. Da uno studio che ha sempre fatto di un’eccezionale semplicità narrativa una bandiera, arriva un film farraginoso nei suoi snodi, che avrebbe anche una trama semplice (una grande casa in cui vive una famiglia con dei doni speciali, una figlia diversa che questi doni invece non li ha, una profezia e un passato da scoprire per evitare una minaccia nel futuro) ma preferisce essere certo dei suoi obiettivi invece che lavorare sui personaggi, nessuno mai messo in crisi, tutti fermi alla consueta caratterizzazione molto forte.

Questa grande famiglia in cui ognuno ha un dono soprannaturale (giusto per non chiamarli poteri) ha bisogno di mostrare alla gente normale e comune che vive nel loro borgo una fermezza e una sicurezza incrollabili nella presenza di questi doni. Non stanno scomparendo, noi sa...