Eravamo canzoni, la recensione

Eravamo canzoni sembra in tutto e per tutto la puntata pilota di una serie tv. E, in effetti, i suoi riferimenti sono esattamente seriali, tra una protagonista che parla alla macchina da presa proprio come Phoebe Waller-Bridge in Fleabag e una scrittura dei personaggi che strizza l’occhio al formato breve. Eravamo canzoni di Juana Macías è poi evidentemente di casa in quell’atmosfera pop, modaiola e irriverente – e molto colorata – che proprio un’altra serie spagnola quale Valeria (anche questa targata Netflix e ambientata a Madrid) ha recentemente proposto, parlando di sessualità e relazioni in una chiave disinvolta, sì moderna ma mai davvero impegnata.

È quindi piuttosto complicato inquadrare Eravamo canzoni come un lungometraggio, o valutarlo come tale, poiché l’effetto che dà è praticamente opposto se lo si vede come un film o se, paradossalmente, ci si illude che si tratti di una serie. Se lo si vede come un film, il modo sbrigativo e sem...