La recensione di Finalmente l’alba, il film di Saverio Costanzo con Lily James presentato in concorso al festival di Venezia

Tutta la prima parte di Finalmente l’alba sembra nato per partenogenesi da L’amica geniale (la serie). Come se fossero rimaste delle uova non fecondate nell’immaginazione di Saverio Costanzo che si schiudono qui, si trova esattamente quell’Italia anni ‘50 vista dal basso con una stupefacente vicinanza, un casting di volti fenomenale e una recitazione di livello altissimo, specialmente dai caratteristi. Tutto filtrato da quell’aria sospesa che non nega il realismo e non lo trasforma apertamente in magia, ma sta con eleganza tra i due che caratterizza i film migliori di Saverio Costanzo. La scrittura invece, che chiaramente non viene da Elena Ferrante, ha una qualità da cinema anni ‘50 italiano, come se questi personaggi che incontriamo mentre sono in sala a vedere un film, parlassero come i film stessi (e non viceversa). Uno score che sembra uscito da un fi...