La recensione di Gianni Minà – Una vita da giornalista, il documentario sul giornalista recentemente scomparso in sala per un evento di tre giorni

Non sembra esserci stata una produzione, una scrittura e una regia accurate dietro a Gianni Minà – Una vita da giornalista. Anzi. L’impressione è proprio quella del prodotto amatoriale. Lungo tutta la prima parte del documentario di Loredana Macchietti, Minà stesso si sposta per Torino e racconta, insieme ad amici di vecchia data, la sua infanzia e poi la sua formazione, i primi lavori e tutto quello che è successo prima di intraprendere la carriera da giornalista. È una buona fetta del documentario, quella più diretta e più scritta, e tradisce scelte musicali infantili (che raddoppiano quel che viene detto), valori produttivi all’osso, inventiva inesistente e scarsissima conoscenza di come funzionano, come sono fatti e che caratteristiche abbiano i documentari moderni. O anche solo quelli migliori.

Gianni Minà – Una vita d...