La recensione di Hit Man di Richard Linklater, presentato fuori concorso alla Mostra del cinema di Venezia

Ci sono tanti motivi per cui ringraziare Hit Man. La più importante è di avere creato finalmente il terreno di gioco che un attore come Glen Powell meritava da tempo. Qui lo troviamo alla sceneggiatura con a Richard Linklater (insieme hanno fatto anche Fast Food Nation e Tutti vogliono qualcosa) e nei panni di Gary Johnson. Un finto sicario. La storia è romanzata a partire da un articolo vero del Texas Monthly. I sicari, intesi come persone che possono essere chiamate e assoldate per uccidere una persona e che lo fanno come lavoro della vita, non esistono. Sono però una presenza ben radicata nell’immaginario collettivo.

Gary ha tanti interessi e competenze, nessuna delle quali legata alla capacità di uccidere: di mattina fa il professore di liceo, insegna psicologia e filosofa, di pomeriggio collabora come consulente con la polizia locale. La sua squadra si occupa di preven...