Due premesse a questa recensione sono fondamentali. In primis, non sono mai stato un fan di Andrew Lloyd Webber, né di Joel Schumacher (ma qui credo di essere in buona compagnia). Per me l’idea di musical è Cantando sotto la pioggia, non Evita o Jesus Christ Superstar. Insomma, non posso dire di rappresentare il pubblico che va a vedere gli spettacoli di questo compositore.
Ma il grosso problema va trovato nella versione italiana. Sono sicuro che anche nella sua forma originale non avrei apprezzato questo film, ma così è veramente osceno. Si ha l’impressione di vedere un musical della Disney e non una pellicola inquietante e minacciosa. Non posso infatti credere che le voci originali siano così tranquille e dolci, in particolare quella di Gerard Butler, il fantasma in questione. Peraltro, discutibile anche la scelta della doppiatrice di Minnie Driver (voce stranissima, sentirete) e da sottolineare le difficoltà per rispettare il movi...