Quando vedo gli extra di un dvd e in particolare le scene tagliate, cerco sempre di capire le ragioni che hanno spinto il regista a fare a meno di quel materiale. Molto spesso le ragioni sono evidenti: scene didascaliche, che non danno nulla al film e che spesso rallentano pericolosamente il ritmo. Ecco, con Jarhead ho avuto l’impressione di vedere la situazione contraria, con molte scene da tagliare presenti sullo schermo, ma senza però capire esattamente dov’era la pellicola principale. Mendes decide di giocare con il genere bellico e lo fa con una scelta sicuramente coraggiosa, quella di non mostrare praticamente nulla del conflitto vero e proprio. L’attenzione è invece concentrata sui piccoli dettagli, il periodo di addestramento e le sensazioni dei marine (meglio, dei jarhead) di fronte alla paura di morire, ma soprattutto di restare soli (i continui riferimenti alle persone lasciate a casa).
Ma per far funzionare uno schema del genere ci vorrebbero...
1990, prima guerra del golfo. Il marine Anthony Swofford si ritrova in Arabia Saudita a combattere una guerra, anche e soprattutto dal punto di vista personale. Il cocco di Hollywood Sam Mendes torna in azione, ma i risultati non convincono.
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