La recensione di Kill Boksoon, il film coreano di Byun Sung-hyun in uscita il 31 marzo su Netflix

Dentro Kill Boksoon c’è tantissimo cinema americano ma è tutto molto lontano. È un eco che è rimasto in alcune tracce ma che è stato lavorato, mescolato, riscritto e riadattato così tanto che poi il risultato non ha più niente a che vedere con quegli spunti. Si parte dal titolo che fa riferimento a Tarantino ma già l’impianto di tutto il film ricorda True Lies (una mamma assassina deve gestire la figlia adolescente che non sa del suo lavoro) e una fumettizzazione che ricorda quella di John Wick (c’è una società tipo multinazionale che gestisce gli assassini, tutta molto ben vestita, con le scuole, gli addestramenti e le commissioni). Tuttavia la maniera in cui si snoda questa storia di burocrazia e omicidi, di figlie e madri che litigano mentre c’è qualcuno da uccidere, è la classica mescolanza di molte cose diverse che viene dalla Corea. Stavolta meno ben dosata del solito.

Lo cap...