L’accademia del bene e del male è su Netflix
Ci sono almeno 503 milioni di motivi per odiare L’accademia del bene e del male, ma ce n’è anche più di uno per, se non amarlo, quantomeno apprezzarlo per quel che prova a fare per staccarsi dalla media dei prodotti simili. Tratto da un romanzo (il primo di un’esalogia) del floridiano Soman Chainani, è innanzitutto il nuovo film di Paul Feig, uno che dopo la sua versione di Ghostbusters avrà bisogno ancora di qualche anno per farsi accettare da una (cospicua) fetta di pubblico; e vi possiamo assicurare che L’accademia del bene e del male non lo aiuterà in questo senso. Dopo aver rovinato – di questo lo si accusa – un franchise storico, Feig si cimenta con lo young adult di stampo palesemente potteriano, girando un film che riesce a essere contemporaneamente troppo lungo e sintetico ai limiti dell’incomprensibile, nel quale un cast sulla carta clamoroso viene sacrificato sull’altare della CGI e delle tentazioni videoclippare, come se gli ann...
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