Certe storie vere, al di là del valore con cui si realizza poi la trasposizione “artistica”, vale la pena che siano raccontate. Il mezzo, che sia un libro, uno spettacolo teatrale o un film, aumenta le probabilità che altra gente in giro per il mondo ne vengano a conoscenza e magari ne siano poi così incuriositi da volere approfondire privatamente la questione.

Per The Lady una premessa del genere è necessaria. Un film su Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace nel lontano 1991, ma ancora in lotta nell’ex Birmania (ora Myanmar) per i diritti civili del suo paese nonché per una democrazia che sia reale e non solo annunciata, andava realizzato e il fatto che dietro la macchina da presa ci sia un nome altisonante come Luc Besson è senza dubbio una buona garanzia di visibilità. Peccato che, a parte questo, ovvero “le intenzioni”, ci sia poco altro da lodare in questo progetto che fin dalle prime immagini tra...