La recensione di L’esorcista – il credente, al cinema dal 5 ottobre
La cosa più clamorosa di L’esorcista – il credente di David Gordon Green è che il cristianesimo ne esce (volutamente) devastato. In primis nelle sue istituzioni (la Chiesa, la diocesi) secondo perché viene qui schiacciato dalla superiorità della pratica hoodoo, un tipo di ritualità afroamericana che non essendo una religione come il vudù (ma pur essendo fortemente influenzato dal cristianesimo) può essere praticata da chiunque. È un terreno simile a quello esplorato da Bertrand Bonello in Zombie Child e che tuttavia Gordon Green fa l’errore fatale di lasciare qui incompiuto, come proposta più come discorso, limitandosi a proclamare la necessità, al giorno d’oggi, di liberarsi dell’idea che la possessione demoniaca sia un’invenzione cattolica.
Ma facciamo un passo indietro.
L’esorcista – il credente di David Gordon Green è un sequel diretto dell’originale del 1973 di William Friedkin (sì, c’è anche
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