L’ultima volta che siamo stati bambini mette in viaggio un po’ tutta l’Italia della seconda guerra mondiale. La prima spedizione riguarda un gruppo di amici molto diversi. Uno di loro, Riccardo, è Ebreo. Quando il 16 ottobre del ’43 il ghetto ebraico di Roma viene rastrellato il bambino scompare con tutta la sua famiglia. Cosimo, Italo e Vanda, suoi coetanei, si mettono sulle sue tracce seguendo i binari del treno che l’ha portato in quello che gli adulti nominano sotto voce come un “campo di lavoro”. 

Parte una seconda, altrettanto sgangherata, spedizione alla ricerca dei tre. Suor Agnese, che si è presa cura dell’orfana Vanda, e Vittorio, un soldato eroe di guerra, fratello di Italo e convinto modello di virtù fascista. 

L’esordio alla regia di Claudio Bisio, tratto dal romanzo di Fabio Bartolomei, ha alcune scene ricalcate su Stand by Me: gli immancabili binari col treno in arrivo, i racconti intorno al fuoco e la diarrea al posto del vomito nella scena tragicomica più in...