Night Teeth, la recensione

Niente di più cool di un bel mondo notturno nascosto, uno sulla falsa riga di John Wick, fatto di gilet e neon, di divani e poltrone Chesterfield, di uffici con vetrata e case di design, di auto berline nere pulitissime che riflettono i fari dei lampioni, fatto di regole che sono in piedi (almeno) da un secolo e che il resto della popolazione ignora. Night Teeth questo racconta, solo scambiando i gangster con i vampiri, anche se a dire il vero i vampiri avrebbero la primogenitura su questa idea, sul fatto cioè che vivano di notte, abbiano regole loro e usi e abitudini di alto rango, solo che Brent Dillon scrive a Adam Randall dirige il film proprio per richiamare John Wick. La trama vede due vampire di una gang che pianifica di prendere il potere e interrompere la tregua che fa sì che gli umani non sappiano dell’esistenza dei vampiri, tenere in ostaggio un autista a noleggio per scarrozzarle nella nottata di rivoluzione, almeno fino a che una delle due non fi...