La nostra recensione di Only the Animals – Storie di spiriti amanti, al cinema dal 12 maggio

Mancava giusto la scritta “This is a true story” ad inizio film per sigillare il legame di evidente derivazione di Only the Animals – Storie di spiriti amanti di Dominik Moll dall’ecosistema narrativo di Fargo (ormai immaginario autonomo da quando è stato serializzato da Noah Hawley). Adattato dal romanzo di Colin Niel, Only the Animals assorbe infatti dal celebre precedente non solo il suo aspetto di crime dagli orizzonti innevati, i suoi personaggi pieni di segreti, goffi e incapaci di controllare ciò che gli succede (ma illusi, tramite le loro azioni, di stare muovendo qualcosa), e la sua struttura di puzzle extra-ordinario: Only the Animals ne emula anche, con buoni risultati, lo stesso misticismo, riuscendo a coniugare ambiguità magica e un intreccio esasperato con una discreta dose di ironia dell’assurdo.

Ambientato in una località montana della Francia durante un gelido inver...