E’ vero che durante il festival di Venezia si sta con il fucile puntato ogni volta che viene passato un film italiano in concorso, che non si vede l’ora di prendere in giro l’ennesimo lavoro che non avrebbe meritato la vetrina principale e così si aspetta che ci sia una scena particolarmente banale per iniziare risate di scherno che preparino i fischi ai titoli di coda, ma nonostante questa premessa, è davvero difficile parlare bene di Quando la notte di Cristina Comencini.

Con questa sua nuova opera la regista romana porta sul grande schermo l’omonimo romanzo pubblicato nel 2009 da Feltrinelli. Un percorso preproduttivo già utilizzato in passato per La bestia nel cuore e Due Partite (di cui fu fatta anche una versione teatrale) e che aveva finora regalato prodotti di medio livello, sicuramente più interessanti per un pubblico femminile, ma comunque fluidi e credibili agli occhi di tutti. Una cifra stilistica che purtroppo non viene ...