La recensione di Sicario – Ultimo incarico, in uscita il 21 aprile su Prime Video

Può esistere qualcosa come una brutta imitazione di buona scrittura?

Fino a ieri sì poteva dire di no.

Oggi invece è uscito Sicario – Ultimo incarico (titolo italiano che ammicca al film di Denis Villeneuve ma l’originale è The Virtuoso) e viviamo in un mondo in cui una pessima scrittura sul modello delle buone sceneggiature esiste. Tutto questo film di Nick Stagliano, scritto dallo stesso Stagliano con James C. Wolf ha infatti l’andatura del capolavoro a partire dalla sceneggiatura ma senza trascurare interpretazioni e regia. Tutto tarato su standard ambiziosissimi e costantemente incapace di essere alla loro altezza.
Tempi dilatati e riflessivi, fotografia desaturata con interni pieni di tagli di luce, uso molto parco dello score, ponderazione sul senso di una vita di crimine, sulla morte e l’omicidio, un passato con un peccato che tormenta il protagonista e un’idea di redenzione che aleggia...