La recensione di Storia di un uomo d’azione, disponibile su Netflix dal 30 novembre

Per quanto possa darci fastidio l’idea, non abbiamo l’esclusiva sui brutti film ambientati negli anni ‘70. Nonostante l’indubbio sforzo che abbiamo profuso negli anni a creare il peggior cinema possibile di anni ‘70, impoverendo quell’immaginario fatto di protesta, crimine, politica e contestazione violenta, non siamo l’unica eccellenza. Ci pensano Javier Ruiz Caldera e Patxi Amezcua a tenere alta la bandiera della Spagna con Storia di un uomo d’azione, film ispirato alla vita dell’anarchico Lucio Urtubia e immaginato per un pubblico con gli occhi lucidi alla sola idea di vedere un anarchico in azione, prima ancora di premere Play.

È una storia in teoria d’azione, come dice il titolo che tuttavia fa riferimento a come gli attivisti venivano chiamati, piena di ardimento e tensione in una guerra dalla sproporzione unica, e per questo molto cinematografica, tra alcuni singoli e nemici giganti come l...