La recensione di The Caine Mutiny Court-Martial, presentato Fuori concorso al Festival di Venezia 2023

È in un certo senso commovente che l’ultimo film di William Friedkin, uno dei sommi maestri del cinema americano, sia un purissimo procedural che riflette sull’idea di giusta causa. È praticamente nel DNA del cinema hollywoodiano, infatti, lo sfoggio dell’arte tutta americana del discorso pubblico, dell’arringa, delle buone parole che convertono coscienze. Quasi come a dire, inconsciamente, che Friedkin è stato e sarà sempre un virtuoso di quel cinema e, parimenti, un regista figlio di quel Paese che tanto ha analizzato nelle sue contraddizioni, sempre alla ricerca di un’idea di limite, di sacrificio.

The Caine Mutiny Court-Martial pesca quindi proprio da quella tradizione del film giuridico (già esplorata da Friedkin, nella sua relazione col potere militare, in Regole d’onore) e, riflettendo sulla legittimità di un episodio di ammutinamento da parte di un ufficiale della Marina amer...