La recensione di The Eternal Memory, al cinema dal 7 dicembre

“La memoria è proibita, ma questo libro è testardo”. È parte della dedica che il giornalista cileno Augusto Góngora ha scritto alla compagna Paulina Urrutia sul suo libro “Chile, la memoria proibita”, e che in una scena di The Eternal Memory Paulina legge a Góngora seduto in poltrona, malato di Alzheimer e ormai incapace di riconoscersi allo specchio. Partendo da questa precisa intenzione di contrasto drammatico e incentrato sull’idea di memoria come urgenza storica (l’impegno di Góngora a denunciare tramite le immagini e poi le parole gli anni della dittatura) e fatto personale, il documentario di Maite Alberdi legge questo concetto con la chiave dell’emotività, spingendo sulla commozione non tanto per la malattia di Góngora quanto per lo struggente amore che lega i due nonostante le infinite difficoltà.

Strutturato come il racconto diaristico della quotidianità della malattia, The Eternal Memory segue Paulina e Augusto ne...