The Guilty, la recensione

Una sceneggiatura di ferro come quella di Il colpevole – The Guilty non ci mette molto a fare il salto dalla Danimarca agli Stati Uniti, essere acquistata e rimessa in scena da Hollywood. Specie se c’è Antoine Fuqua in cerca di nuove storie di polizia da raccontare, se c’è Jake Gyllenhaal in cerca di ruoli probanti e Nic Pizzolatto ha del tempo libero per adattare un soggetto non suo.

Va detto subito: The Guilty americano è migliore di The Guilty danese (del resto con quei nomi coinvolti non c’è da meravigliarsi). Il problema dell’originale era di non essere interpretato benissimo, problema non da poco per una storia con un attore solo in campo. Il protagonista infatti lavora al centralino del numero delle emergenze della polizia (in America il 911), sappiamo che è stato sbattuto lì per qualcosa che ha fatto, che il giorno dopo subirà un processo e che è teso. A questo punto riceve una telefonata di una donna in lacrime che subito capisce essere stata ra...