La recensione di The Shrouds, il nuovo film di David Cronenberg con Vincent Cassel, presentato in concorso al festival di Cannes

Se c’è un film di David Cronenberg a cui The Shrouds può essere affiancato, è Crash. Non ne ha per nulla la concentrazione sul visivo e sul morboso, anzi questo è un film di dialoghi, parole e complotti, ma ne ha la stessa identica fascinazione per la morte. Se lì era proprio il momento del trapasso, la morte violenta in auto, qui è la morte nel senso di cadavere, il corpo tumulato (shroud significa sudario). In un’immagine iniziale eccezionale Vincent Cassel (truccato e pettinato per sembrare Cronenberg stesso) sottoterra vede la moglie seppellita e grida. È un sogno (uno dei molti del film) che sta facendo sulla sedia del dentista, stimolato dalla memoria dentale, gli viene detto in uno spunto che il film non raccoglie. Ma questo, come detto, è tutto un film di teoria assurde e complotti che non è mai chiaro se esistano o no.

Il più grande è quello dietro ...