Un bambino chiamato Natale, la recensione

La grande mitologia del Natale prevede che ogni anno siano sacrificati sul suo altare diversi nuovi film in cui raccontare da dove venga la tradizione dei doni e di Babbo Natale. Una vagonata di origin story diverse a partire dai medesimi elementi.

Questa che viene da un regista di horror e storie per ragazzi (e anche proprio da una storia per ragazzi scritta da Matta Haig) è di particolare impegno e budget e trasforma la storia di come sia nato Babbo Natale, in un racconto vicino al fantasy, in cui un ragazzo viaggia attraverso la Lapponia finlandese per ritrovare suo padre, in compagnia di un topo parlante, finendo per scoprire il villaggio nascosto degli elfi. A quel punto le cose si fanno un po’ più complicate, perché la storia della ricerca del padre partito per una spedizione e ancora non tornato, diventa anche la storia della liberazione del villaggio degli elfi, intrappolato da una dittatrice (regolarmente eletta però!) che parla come i...