Se Spring Breakers incontrasse Zodiac e Mean Girls e si mescolassero in modo un po’ ingenuo, il risultato finale sarebbe indubbiamente accostabile, per atmosfera e suggestione, a quello ottenuto da Anita Rocha da Silveira nel suo Mate-me por favor, in concorso al Festival di Venezia nella sezione Orizzonti.

Se l’apertura del film lo connota inizialmente come un thriller adrenalinico, una rapida virata chiarisce da subito la fuga, da parte della regista, dagli schemi di genere tradizionali. La caccia al serial killer che miete vittime tra le quindicenni di Barra da Tijuca, quartiere gelido e anonimo di Rio de Janeiro, non è altro che l’espediente narrativo per mostrare un’adolescenza inquieta, alle prese con le parallele pulsioni di amore e morte.

La giovanissima Bia è la protagonista – non assoluta – di una spirale allucinata dove la scoperta del sesso coincide con quella della morte nella sua forma più efferata, in un percorso verso una consapevolez...