Ormai, per Shyamalan è il caso di parlare di “maledizione del sesto senso”. Infatti, da quel fortunatissimo terzo film, molti si dichiarano delusi dalle sue opere successive, che vadano benissimo al botteghino (Signs) o invece si rivelino essere delle delusioni economiche, seppure non fallimentari (Unbreakable e appunto The Village).

Il problema, a mio modesto avviso, è a monte. Le aspettative verso questo regista sono diventate insostenibili. Tutti si aspettano un thriller mozzafiato, possibilmente con finale a sorpresa geniale.
E tutti si riempiono la bocca di cinema d’autore, cercando in tutti i modi di trovare per forza un percorso comune nei vari film di questo regista.
Peraltro i detrattori citano spesso la sua presunzione nel voler emergere a tutti i costi nei credits e nella promozione, mentre qualcuno gli rimprovera di copiare troppo (o tutto) dalle storie della serie originale de Ai confini della realtà .
Per quanto riguarda il primo pu...