Peter Landesman ha preso un articolo comparso su GQ (titolato Game Brain) e l’ha trasformato in una sceneggiatura che poi ha diretto.

È la storia del medico nigeriano, residente negli Stati Uniti, ma privo di cittadinanza americana, che ha scoperto e messo in mutande la NFL (non senza qualche difficoltà) riguardo i traumi al cervello che i loro giocatori subiscono e che li inducono in molti casi a problemi gravi se non proprio alla morte. Era una verità nota all’associazione ma coperta per non creare panico intorno allo sport più redditizio del paese, ci è voluto qualcuno da un altro paese per scoperchiarla: “Non sei americano, e questa è la cosa più americana di tutte” gli verrà detto ad un certo punto. Proprio questa battuta spiega bene il senso ultimo del film.

Attraverso questo film che cerca di fare cinema d’inchiesta, per quanto ormai è tutto acclarato, cerca di raccontare la lotta di un singolo contro un sistema più grande nella tradizione di Erin Brokovich o Insider