È tutto finito. Almeno per un po’. Dopo anni di spasmodica attesa e due intensi mesi al glaciale ma rassicurante ritmo di un episodio a settimana, la prima stagione di The Last of Us ha chiuso i battenti, e non serve che vi diciamo come (se serve vuol dire che non l’avete vista, e allora cosa ci fate qui?). Ora ci rimane solo l’attesa: dell’inizio delle riprese della seconda stagione, delle prime notizie e speculazioni sul casting, delle prime immagini, del primo trailer… lo sapete come funziona in questi casi. Si aspetta, si fantastica e si festeggia poi quando finalmente The Last of Us tornerà in onda. Oppure si fa quest’altra cosa che stiamo per andare a consigliarvi.

Questa cosa è: non esiste solo The Last of Us! Soprattutto negli ultimi decenni, l’umanità si è divertita a fantasticare sulla sua possibile estinzione, e su tutti i metodi che si potrebbero impiegare per metterla in atto. The Last of Us è solo un tassello del grande puzzle post-apocalittico che abbiamo costruito da quando abbiamo scoperto che siamo a un bottone di distanza dal venire annichiliti in quanto specie. E allora ecco a voi dieci film da guardare per riempire il vuoto lasciato da Joel ed Ellie: film di zombi, film di virus, film di apocalissi, di pre- e post-, tutto quello che vi serve per continuare a sognare un mondo devastato e a fantasticare su come ci sopravvivreste voi che avete anni di esperienza in DayZ. E siccome è l’apocalisse e le regole non valgono più, per una volta la lista non è in ordine alfabetico, ma assolutamente sparso. Anarchia!

The Last of Us Land of the Dead

La terra dei morti viventi (2005)

Una lista del genere non può che aprirsi con il maestro George Romero. Invece di scegliere i classicissimi, però, abbiamo scelto il quarto film della saga dei morti viventi perché, come The Last of Us, si svolge ad apocalisse iniziata da un pezzo, quando l’umanità rimasta è ormai venuta a patti con l’esistenza degli zombi (o “infetti”, OK) e ha cominciato a ricostruire e reinventare le strutture sociali spazzate via dall’emergenza.

Maggie (2015)

L’apocalisse zombi vista dagli occhi di un padre che scopre che la figlia è infetta e vive quindi con un gigantesco countdown sopra la testa che la separa dal momento in cui perderà definitivamente il senno a causa della malattia. Pochissima azione, tante riflessioni esistenziali e soprattutto uno Schwarzenegger in versione Clint Eastwood. Curiosità su Henry Hobson, il regista al suo debutto: prima di Maggie lavorava come designer di title card per film (Sherlock Holmes, Robin Hood) ma anche videogiochi (tra cui, guarda caso, The Last of Us).

La strada (2009)

Un’apocalisse (non meglio specificata) già passata. Un mondo distrutto tra le macerie del quale si aggirano un padre e un figlio. Un viaggio della speranza attraverso un’America devastata, accompagnato dai fantasmi del passato e dal silenzio del presente. Il romanzo di Cormac McCarthy è una delle opere post-apocalittiche più belle e soprattutto influenti dell’ultimo mezzo secolo almeno, e l’adattamento di John Hillcoat gli rende giustizia.

Children of men

I figli degli uomini (2006)

Tipo The Last of Us se Ellie non fosse ancora nata. Non ci sono gli zombi, ma non per questo il mondo del film di Cuarón è più accogliente o rassicurante. Il film è diventato famoso soprattutto perché costellato di virtuosismi registici, in particolare un paio di lunghissimi e intricatissimi piani sequenza. A noi piace invece segnalarlo perché le somiglianze con la trama di The Last of Us sono parecchie, dai paralleli tra i Fireflies e lo Human Project alla presenza di una scena ambientata in una gigantesca serra di ganja.

L’esercito delle 12 scimmie (1995)

C’è l’apocalisse e un virus letale che ha spazzato via la maggior parte dell’umanità, ma ci sono anche i viaggi nel tempo: il film di Gilliam sovverte la classica narrazione postapocalittica trasformandola in una corsa nel passato per evitare che l’apocalisse stessa si verifichi. Nonostante le somiglianze con The Last of Us, quindi, si fermino alla superficie, ve lo segnaliamo comunque perché resta ancora oggi uno dei migliori film mai fatti su una pandemia. È un semi-remake del francese La Jetée, che se volete potete vedere per intero qui.

Virus letale (1995)

Un film pre-apocalittico nonché uno dei grandi classici del genere “virus letale”, come indica tra l’altro il titolo italiano. Immaginatelo come una sorta di prequel di The Last of Us nel quale però l’umanità si accorge per tempo del pericolo e deve quindi combattere per prevenirlo, non curarlo (né imparare a conviverci). Il film è tornato di moda tre anni fa, per ovvi motivi.

AQP

A Quiet Place (2018)

Togliete il virus e gli zombi, sostituitelo con degli alieni ciechi ma che ci sentono benissimo e avrete A Quiet Place, la storia di una famiglia che esiste in un mondo post-apocalittico e post-invasione e si è dovuta quindi reinventare un nuovo modo di vivere, fatto di silenzi e soprattutto linguaggio dei segni (in questo li aiuta il fatto che già lo conoscevano perché la figlia Regan è sorda). Il secondo capitolo è purtroppo meno efficace ma comunque meritevole di una visione.

Prospect (2018)

Pedro Pascal e una ragazza poco più che adolescente devono compiere un viaggio in un luogo ostile e sopravvivere ai pericoli che incontreranno lungo la strada. Certo, il viaggio è su un pianeta alieno e non sulla Terra, e Pedro Pascal è un astronauta ed esperto di sopravvivenza spaziale, e l’adolescente è la figlia di un agrimensore cosmico, ma a parte tutto questo le somiglianze con The Last of Us sono evidenti: c’è Pedro Pascal, per cominciare!

Un ragazzo, un cane, due inseparabili amici (1975)

Tratto dal racconto di Harlan Ellison Un ragazzo e il suo cane (titolo che si poteva mantenere anche per l’adattamento cinematografico, ma OK), è uno dei primi prototipi di storia post-apocalittica. Racconta esattamente quello che suggerisce il titolo: l’avventura di un ragazzo e del suo cane (con il quale il ragazzo può comunicare telepaticamente) in un mondo devastato dalla Quarta Guerra Mondiale.

Virus (1980)

Al tempo fu il film più giapponese più costoso di sempre; oggi la palma va, che ci crediate o no, a La storia della Principessa Splendente, ma non è questo che ci interessa. Virus è diventato un classico della fantascienza post-apocalittica perché fa interagire due grandi paure dell’uomo, una vecchia di quarant’anni (la bomba atomica) e una relativamente nuova, o forse vecchia come la civiltà (il virus letale). La cosa buffa (o forse no) è che il virus letale in questione viene battezzato “influenza italiana”. Grazie!

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