BOOM. Così, a caso, senza un senso. Ora che vi abbiamo fatto saltare sulla sedia rimettetevi tranquilli. Dobbiamo parlare di jump scare. La tecnica più nota e odiata, tra quelle usate dai registi per spaventare gli spettatori. Sono rumori improvvisi e fortissimi, mostri o personaggi che saltano nell’inquadratura. Più l’impianto audio è potente, più funzionano. Non è necessario costruire della tensione prima di sparare al massimo i suoni, però quando lo si fa è meglio.

Vi portiamo con noi in un viaggio dentro i jump scare più efficaci che non vengono però dagli horror, ma da tutti gli altri generi (o da film al confine come il thriller). Proprio per questo sono potentissimi e colpiscono quasi tutti perché non hanno regole ben precise, non costruiscono per forza un senso di pericolo, arrivano e basta mettendo a dura prova il cuore. 

Come sempre usate questa lista a vostro piacimento anche per scopi crudeli. Se dovete vedere uno dei film consigliati, saprete prepararvi. Se invece volete far spaventare qualcuno… segnatevi i titoli!

Jurassic Park

Anche i raptor amano i jump scare. La sequenza è semplice quanto efficace. Ellie Sattler deve rimettere in funzione il sistema elettrico del parco. John Hammond le spiega come fare a distanza. Nel frattempo Alan Grant con Tim e Lex stanno attraversando un recinto elettrificato. Rischiano di essere fulminati. La tensione è alle stelle e si scioglie parzialmente (ma non completamente) non appena torna la luce. Ellie esulta ma non fa quasi in tempo a finire la frase che accanto a lei compare all’improvviso il muso di un raptor. Uno spavento pazzesco!

The Departed – Il bene e il male

Il jump scare più corretto di sempre. Così rispettoso dello spettatore che quasi non si può nemmeno considerare tale. Però quando arriva, anche avendo già visto il film, i battiti aumentano all’improvviso come quelli del personaggio di Leonardo Di Caprio. Billy Costigan incontra Oliver Queenan su un tetto, per aggiornarlo sulla missione. Scopre di essere seguito dagli uomini di Frank Costello e cerca di fuggire. Lui riesce ad arrivare vivo a terra, il collega no. Il suo corpo viene gettato giù dal palazzo. Martin Scorsese ce lo mostra mentre precipita al rallentatore. Ma quando atterra con violenza schizzando sangue sulla giacca di un atterrito Leonardo Di Caprio è uno shock che non si dimentica.

Mulholland Drive

David Lynch ha rubato anni di vita a chiunque abbia mai visto Mulholland Drive. La scena è, ovviamente, quella tra sogno e realtà nel Winkie’s Diner. Un uomo racconta a un amico un incubo ambientato in quello stesso posto. È andato lì per liberarsi dalla sensazione che il sogno gli ha lasciato. Vuole solo tranquillizzarsi ma, girato l’angolo, incontra un senzatetto dal volto mostruoso che gli provoca un infarto. E anche a noi. Per l’Independent può essere considerato il miglior jump scare di sempre. Il fatto che avvenga alla luce del giorno lo rende ancora più potente. 

Il signore degli anelli – La compagnia dell’anello

L’anello corrompe l’anima. Chi l’ha tenuto con se a lungo non può disfarsi dal suo terribile influsso. Come farlo capire allo spettatore? Peter Jackson l’ha fatto rispolverando il suo linguaggio horror in una scena piena di sentimento tra Frodo e Bilbo. Dannazione, Ian Holm, che trauma che ci hai regalato. Che spavento, che meme, che efficacia!

Il cavaliere oscuro

La forza de Il cavaliere oscuro sta anche nel modo in cui questa sfida tra il bene e il male, l’ordine e il caos, faccia sentire gradualmente sempre meno sicuri. Si parte da una Gotham non certo idilliaca, ma dove i crimini sono prevedibili rapine, un po’ cliché da supereroi. Man mano il nodo si stringe alla gola della città e si presenta alle sue porta l’anarchia del Joker le cose si fanno più inquietanti e improvvise. Tutto può succedere, anche un emule di Batman impiccato, scagliato contro un’ampia finestra a vetri e truccato come l’antagonista. Howard e Zimmer in colonna sonora ci deliziano poi con un bel “BOOM” ormai marchio di fabbrica. 

Harry Potter e la pietra filosofale

Mai entrare nel reparto proibito della biblioteca. Harry Potter doveva saperlo invece ficca il naso e si becca un bello spavento. Lui se l’è meritato, ma la sala gremita di bambini entusiasti di vedere sul grande schermo le avventure del loro personaggio letterario preferito che colpa avevano? Il libro da cui emerge la faccia all’improvviso è stato per una generazione il primo vero momento spaventoso visto al cinema. Un salto collettivo sia per i piccoli che per i grandi.

Inland Empire

Inland Empire non è un horror, ma contiene alcuni momenti di puro disagio. David Lynch si diverte ancora a colpire le viscere di chi si sottopone a questo capolavoro ipnotico. Inland Empire è pieno di fantasmi. Le inquadrature deformano i volti, tra cui quello di Laura Dern. La sua Susan corre con un sorriso agghiacciante e disperato come in un sogno febbricitante. È lei o è un fantasma distorto molto somigliante? L’effetto è potentissimo quando inserito in una scena di tensione

Enemy

Lo spavento meno prevedibile di sempre. Denis Villeneuve nel suo film psicologico e surreale, Enemy, tiene connessi su un livello fortemente razionale. Si cerca di trovare un significato, di leggere le immagini interpretando la volontà comunicativa del regista. Poi, all’improvviso, va subito sul carnale, entra nelle viscere letteralmente girando l’angolo e portando in scena, nel momento più tranquillo e rilassato possibile, una tarantola gigante. Che finale! Che film!

Lo squalo

Si può discutere se Lo squalo sia un film horror o meno. Non credo che lo sia. C’è una tensione insostenibile, è vero, ma il mostro non ha nulla di soprannaturale. È una storia di uomini contro la natura. Appartiene di più al genere dell’avventura in mare e del dramma. La mitica battuta di Brody “Ci serve una barca più grossa!” è preceduta e rafforzata da uno dei più grandi jump scare di sempre, perché lavora sui livelli di profondità di campo, con un primo piano rassicurante e lo sfondo statico del mare che viene squarciato all’improvviso come una tela.

Se7en

La scena della vittima di pigrizia non è nemmeno il trauma più grande che lascia Se7en (che sarebbe un thriller, ma che paura). Lo spavento viene dal vedere una persona che si assume essere morta, da quanto il corpo è deperito, prendere vita come uno zombie. La botta di adrenalina è acuita dal dolore che lascia la conspevolezza di quello che si sta vedendo. Quando ci si ricompone si pensa alle torture che ha subito e ci si sente male. 

E voi quale jump scare ricordate in film non horror? Fatecelo sapere nei commenti!

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