Il finale di Monsters & Co., quel momento di delicatezza infinita in cui Sully, rientrato dalla porta nella camera di Bu, sente la voce della bambina e fa comparire sul suo volto un lento sorriso prima della dissolvenza sul nero, ecco quello è un momento da Kiarostami. Non c’è un’ispirazione diretta né si tratta di una vera e propria citazione, ma esattamente idee, attimi e soluzioni di questo tipo il grande regalo (tra i molti) fatto al mondo del cinema da questo cineasta ingiustamente poco conosciuto.

Abbas Kiarostami è stato il primo e il più noto dei filmmaker che hanno iniziato a cambiare il cinema iraniano nel periodo più difficile per il suo paese. Se oggi abbiamo Asghar Farhadi, un regista capace di fare film come Una Separazione, opere che arrivino a vincere premi internazionali e conquistare pubblici di tutte le tipologie, è perché è esistito Kiarostami. È stato lui il primo a dimostrare che ci si poteva muovere tra le maglie della censura, il primo a creare uno stile che...