Rubrica a cura di ColinMckenzie
Interessante articolo di Michele Anselmi sul Secolo XIX. La tesi? Lo sbarco impetuoso di Avatar, invece di comportare un massacro del cinema italiano, è stato utile ai titoli nostrani. Lo svolgimento però mi lascia qualche dubbio. Dice per esempio il produttore Riccardo Tozzi:
Molti di quei spettatori (interessati ad Avatar, NdR), una volta usciti per godersi la fanta-epopea di Cameron, poi hanno dato fiducia ai film italiani. Perché erano divertenti, avvincenti, toccanti. Parlo, appunto, di Verdone, Virzì, Muccino. Per altri versi anche dello straordinario "L'uomo che verrà" di Diritti.
Penso che la realtà sia però un po' meno poetica. Come accaduto in America (dove il maggiore beneficiario è stato Sherlock Holmes) tanti spettatori che hanno trovato la sala piena per Avatar hanno puntato su altri titoli (tra cui anche quelli italiani). Ma questi sono tutti dei successi e i loro...
Il giornalista Michele Anselmi si chiede se l'arrivo del blockbuster di James Cameron non abbia favorito, contro tutte le attese, i titoli italiani. Ipotesi che ha un fondamento, ma anche delle zone d'ombra da analizzare...
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